l’Amore secondo Bicio

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TI AMO PERCHÉ

L’AMOR CHE MOVE IL SOLE E L’ALTRE STELLE

Mentre scriveva uno dei versi più emozionanti che siano mai stati concepiti, abitato da ispirazione indubitabilmente divina, Dante non pensava soltanto al Creatore. In quell’Amore il poeta includeva le innumerevoli manifestazioni del sentimento che muove ogni cosa visibile e invisibile, responsabile persino della rivoluzione dei pianeti.

E cosa potrebbe essere più “rivoluzionario”? La ricerca dell’amore, bramosa o sopita, manifesta o celata, segna di sé e sospinge costantemente l’agire umano. L’amore crea, distrugge e muta le esistenze, fa volare e sprofondare, vivere e morire.

L’amore non è un tema. È “il” tema per eccellenza.

Ti amo perché è il racconto dell’amore in 100 vignette: l’amore delle passioni accese, quello infinito, quello strano, quello a senso unico, quello dei personaggi storici o fantastici, da Dante Alighieri a Socrate, a Pinocchio, quello delle persone semplici e quello dei tipi complicati, dei poetici e dei cinici.

L’amore è una cosa seria, e sul serio si prendono gli innamorati, tutti compresi in una presunta unicità, identica a tante altre, che un po’ buffi e assurdi fa sembrare a chi li osserva da fuori. Immaginando una stessa panchina su cui di volta in volta due persone si dicono “ti amo” cerando di spiegarne il perché, Bicio Fabbri riesce a cogliere con ironia la seriosità – e la serialità – delle situazioni amorose: le “frasi fatte”, frutto della banalità del quotidiano o della paranoia sentimentale, sono isolate e studiate con acutezza per poi essere benevolmente irrise, ognuna rappresentativa di storie verosimili o impossibili che ci fanno sempre sorridere (spesso sbellicare), ma anche riflettere.

Il tratto veloce, i contorni mai completamente definiti, le tinte acquerellate, vivono in armonia con i momenti ritratti e le espressioni dei personaggi, ma la leggerezza del segno e dei contenuti fa da contraltare a una profondità del pensiero di fondo. Ciò che a prima vista sembra nascere da una boutade fulminante o da un semplice gioco di parole, è sempre sostenuto e riempito dallo spirito riflessivo e dalla delicatezza di sentimenti che contraddistinguono l’uomo Fabbri e che lasciano emergere, oltre l’ironia, una visione del mondo indulgente e umana.

Ogni immagine, in cui è racchiusa l’istantanea di una storia d’amore, ci diverte e ci ricorda che, tra i frammenti impazziti del discorso amoroso, non siamo mai del tutto soli.

Maria Chiara Ballerini

 

Fabrizio “Bicio” Fabbri è pittore, disegnatore, umorista. Nato in provincia di Firenze nel 1954, divora fumetti e disegna da quando era bambino. Si diploma nel 1973 al Liceo Artistico di Bologna, città in quegli anni in grande fermento artistico. I suoi punti di riferimento vanno dall’arte metropolitana newyorkese di Keith Haring e Basquiat alla migliore tradizione del fumetto sociale e umoristico. Negli anni sperimenta diverse tecniche di pittura e disegna fumetti e vignette per celebri riviste di satira come Frigidaire, Zut, Cuore, Renudo, XL, Emme, Ellin Selae. Nel 2007 riceve il premio per la satira di Forte dei Marmi e nel 2011 partecipa alla Biennale di Venezia. Oggi vive e lavora a Castenaso (BO). Spesso riporta le sue vignette su tela, esponendo i quadri in mostre che riscuotono notevole apprezzamento di critica. Ti amo perché è la sua terza pubblicazione.

 

 

 

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